THOMAS SANKARA E IL POPOLO DEGLI INTEGRI.

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Confinante con il Mali a nord, con il Niger a est, con il Benin a sud-est, con Togo e Ghana a sud e con la Costa d’Avorio a sud-ovest; in Africa sotto il deserto del Sahara a ovest si trova un paese, un luogo con il suo popolo, questo luogo all’inizio della storia che andremo a raccontare si chiamava Alto Volta. L’Alto Volta era uno dei tanti paesi africani colonializzati dai francesi. I colonializzatori non avevano interesse per lo sviluppo culturale, economico e sociale del paese ma solo al ricavato che traevano quindi come le grandi risorse e materie prime presenti in quel paese, e facevano lavorare nei campi e nelle miniere in condizioni miserevoli e con stipendi altrettanto bassi la popolazione voltaica (i voltaici sono coloro che vivono in Alto Volta). Nel 1960 il 5 agosto l’Alto Volta proclamò l’indipendenza dalla Francia e salì a capo del paese Maurice Yameogo, il primo presidente voltaico eletto dal paese. Adesso torniamo indietro di molti anni.
Il 21 dicembre 1949 a Yako in Alto Volta nasce Thomas Isidoree Sankara da una modesta famiglia voltaica, modesta per modo di dire dato che comunque se meglio di altri erano anche loro in condizione di povertà. Figlio di Marguerite kinda e Joseph Sankara, terzo di 10 fratelli e primo maschio, visse l’infanzia sotto la guida della madre che gli insegnò a leggere  perché la scuola elementare costava troppo e con l’educazione del padre che, senza intaccare la sua tenerezza infantile e la sua fantasia lo crebbe con una severa educazione alla disciplina e alla efficienza ma rispettando il suo fare. Durante l’infanzia ebbe un duro colpo quando nel 1957 una delle sue sorelle maggiori morì di meningite dopo vari mesi di infermità. Quando potè iniziare la scuola fece grandi amicizie che non lo avrebbero mai lasciato come quella con Jean Pascal Ouédraogo, un allievo più grande di lui con cui fece molta amicizia e che continuò a stare in contatto con lui e a scriversi anche molto tempo dopo.
Grazie a Ouédraogo, Thomas, capì l’importanza della collaborazione tra persone e quanto ognuno abbia il dovere morale di condividere ciò che possiede con altri,questo una sera che dopo un concerto la moto di Ouédraogo non partiva e Thomas lo aiutò a spingerla per più di 5 chilometri dissestata piena di sassi e a tratti in salita. Nel 1960 (lo stesso anno dell’indipendenza voltaica) Thomas anziché andare come indicatogli al seminario lui si iscrisse al liceo e fu accettato. Arrivò al liceo “Ouezzin Coulibaly “ a Bobo-Dioulasso in Alto Volta all’età di 12 anni. Arrivatoa Bobo si ritrovò solo perché il primo giorno di scuola l’apertura era stata rimandata, con lui molti ragazzi in quel momento non sapevano cosa fare, i più fortunati tornavano a casa loro, ma Thomas si ritrovò perso in un’altra città per lui immensa. E con la grande valigia sulla testa iniziò a vagare finche non trovò una villetta e ad aprirli fu Pierre Borry un suo nuovo compagno di classe che ancora non cononosceva e lo ospitò dandoli cibo e un letto per dormire. Negli anni di liceo condivise la camera con Fidèle Toé con cui divenne molto amico, insieme andavano a scuola con una bicicletta che il padre di Sankara gli aveva appositamente inviato e con la quale faticosamente salivano la collina per andare a scuola e poi si divertivano moltissimo a riscenderla senza freni.
Il 3 gennaio 1966, dopo pochi anni dall’indipendenza raggiunta,il malcontento contro il governo di Maurice Yaméogo, che era ancora impregnato di idee neocolonialiste, arrivò al culmine e con un colpo di stato il generale Lamizana aveva assunto il potere. Josephau il professore di francese di Sankara quel giorno iniziò a leggere un testo intitolato “sulla musica” in cui l’autore suggeriva a chiunque volesse intraprendere la carriera politica di imparare prima musica e armonia. E mentre leggeva ogni tanto si fermava per commentare i fatti che stavano contemporaneamente accadendo nella capitale e per la prima volta lui ascoltava un discorso progressista (di sinistra progressista).
Thomas Sankara dopo il liceo nel 1966 fu ammesso all’accademia militare diretta da Lamizana. Tra il 1970e il 1972 Sankara prosegue i suoi studi all’accademia militare di Antsirabé in Madagascar, egli li è spettatore di un paese in piena rivolta popolare, resterà poi li un anno in più per compiere servizio civile. L’esperienza politica e la conoscenza della riforma dei Fokonolona ( assemblee di villaggio alla base dell’organizzazione economica malgascia, n.d.r.) saranno determinanti nella sua formazione di capo di stato. Nel 1973 Sankara torna in Alto Volta e trova un paese distrutto dalla siccità e povertà e afflito dalla forte corruzione della classe dominante. Viene poi inviato a Bobo-Dioulasso per formare nuove reclute. Le reclute erano tutti giovani ragazzi e la sera, racconterà Sankara nel suo diario, stava con loro e parlavano di varie cose di plitica, di cinema, di storie e di storia. E in quel periodo Sankara riuscì a trovare e leggere il diario del Che in bolivia e iniziò a leggere dell’amore per il popolo e per la rivoluzione che non può essere fatta che dal popolo e anche delle tattiche di guerriglia logica descritte da Ernetso “Che” Guevara. Lesse il diario avvolte anche assieme alle reclute con cui prese molta confidenza. Una volta una di queste reclute aveva invitato Sankara a casa sua per mangiare e prevedendo dove sarebbe andato a finire il discorso dispose sul tavolo la bibbia e il libretto rosso di Mao. Nemmeno un anno dopo dal suo arrivo nel 1974 Lamizana gli sospende l’incarico a Bobo e lo nomina prefetto militare, inviandolo lontano dalla capitale Ouagadougou. 16 dicembre 1974 l’Alto Volta dichiara guerra al Mali per il controllo del territorio paludoso di frontiera e Sankara viene mandato al fronte, Sankara si rende definitivamente conto dell’ineguatezza delle esercito del Alto Volta. Li incontra anche Blaise Compaoré che divenne il suo più grande compagno nelle sue future lotte. Nel 1976 nasce in Alto Volta l’OCV l’Organizzazione Comunista Voltaica a cui Sankara prende parte. Conobbe li Mariam Serme uno giovane donna di cui lui si innamorò subito moltissimo e dopo essersi messi insieme il 10 agosto 1981 nacque il suo primo figlio Philippe.
Poco prima nel 1980 con un colpo di stato militare porta al potere il colonnello Sayé Zerbo. Sankara accettò l’incarico di segretario di stato dell’informazione, premettendo che il lavoro sarebbe durato pochi mesi. Ma nel 1982 prima della scadenza del mandato Sankara, dato che il governo non aveva mantenuto le sue promesse, si dimette proclamando alla radio “ guai a chi prende in giro il popolo! ”. Nel 1982 un altro colpo di stato militare spodesta Zerbo e pone presidente Jean-Baptiste Ouédraogo, detto “l’uomo del compromesso”. Sankara viene fatto primo ministro ( a differenza di qui in Italia il primo ministro li era solo rappresentativo) e durante la sua carica fece molti viaggi al estero tra cui in particolare in Libia dove c’era Gheddafi di cui Sankara aveva sentito parlare e aveva letto il libretto verde di Gheddafi in Madagascar, nonostante ciò Sankara tornò abbastanza deluso dalla Libia. Intanto in Alto Volta la situazione peggiora e Sankara che utilizzava metodi per testare l’efficienza dei lavoratori viene accusato di essere comunista e reazionario, e durante un suo discorso tutti si resero conto delle grandi differenze politiche tra Sankara e Ouédraogo dato che mentre Ouédraogo costruisce industrie Sankara incitava i lavoratori a chiedere maggiori diritti. Intraprese anche altri viaggi di sua volontà per conoscere personaggi come Fidel Castro, Daniel Ortega, Indira Gandhi. Durante i suoi viaggi il malcontento aumento e Sankara fu arrestato con l’accusa di essere comunista e sovversivo. Nel maggio del 1983 per ordine del presidente Ouédraogo delle camionette blindate circondarono la residenza di Sankara, lo arrestarono insieme al segretario generale Lingani mentre Blaise Compaoré riuscì a fuggire. Alla fine del mese dopo l’aiuto delle forti pressioni fatte dagli studenti con il motto “Librez Sankara ” furono liberati. A quel puntosia Sankara che Compaoré capirono che era il momento più adatto per un colpo di stato socialista.
La data venne fissata per il 4 agosto, si erano ben divisi i compiti, non ci furono spargimenti di sangue o conflitti armati, mentre gli studenti manifestavano contro il liberismo del governo, Sankara assieme a altri militari e a un gruppo di persone aggiuntesi dopo presero il potere formando il CNR Comitato Nazionale per la Rivoluzione, Sankara divenne presidente e proclama alla radio l’inizio della rivoluzione promuovendo la formazione immediata del CDR Comitato per la Difesa della Rivoluzione. Viene costituito il governo CNR del paese, e il giorno seguente Sankara pronuncia il suo DOP  (discorso di orientamento politico) smentendo chi gli dava del filo-libico o del nazionalista e dichiarandosi comunista e marxista. Il 22 agosto del 1984 l’Alto Volta cambia nome in Burkina Faso che in lingua locale significa “paese degli integri”. Sankara porta subito avanti una politica di sviluppo sociale e rurale, uno dei punti cardini era di non accettare aiuti esteri ma di avere un economia autosufficiente e di pace, di far arrivare anche nei più remoti villaggi l’acqua e assicurare che tutti avessero come minimo 2 litri di acqua al giorno. Cercava di costruire un contesto equo e sostenibile, pacifico e solidale. Lui partiva e si rivolgeva a quella maggioranza di popolo di contadini e operai (colonne del mondo) e alle donne ( richezze d’Africa) che fino a quel momento erano state l’ultima ruota del carro, Sankara avviò moltissime campagne contro l’analfabetismo, contro il grande sfruttamento animale in Burkina Faso, creò situazioni ben organizzate per le quali tutti potessero avere qualcosa nessuno troppo e nessuno nulla.
La sua magnificenza si può ritrovare in varie cose che fece, ad esempio nel 1985 alcuni paesi volevano dargli aiuto economico per costruire un autostrada che attraversasse il Burkina Faso, ecco ora seguiamo un attimo il ragionamento che invece fece lui, un autostrada implica oltre a molto lavoro per costruirla anche che per poterla utilizzare tutti dovrebbero possedere un auto ma in un Paese povero come era il Burkina Faso solo il 25% della popolazione ne possedeva una e questo avrebbe dunque creato divisioni sociali tra privilegiati con la macchina e gli altri senza e sarebbe anche entrato in debito con altri paesi. Invece Sankara fece costruire una ferrovia così che tutti potessero prendere il treno gratuitamente e non solo, fu ancora più geniale, perché dimostrando così di essere pienamente coerente a Marx, lui non fece costruire questa ferrovia da degli operai addetti e salariati che avrebbero implicato il guadagno da parte del governo e la perdita da parte dei lavoratori del valore aggiunto. Invece lui, coerente a Marx, organizzò dei lavori volontari di cui aveva già letto anche nei diari del Che, turni di lavoro volontario per TUTTO il popolo compreso lui e i capi di stato, e come a Cuba i veterani del Granma andavano col popolo la domenica ne “ domingo rojo” a tagliare la canna da zucchero, Sankara assieme a Compaorè e altri funzionari dello stato ed il resto del popolo andavano a costruire sotto la guida di esperti la ferrovia, in modo tale da non far ricostruire il paese per una casta volontaristica ma per il paese stesso inteso come crogiuolo di individiui. E non per punizione o obbligo ma come cosa volontaria “ bisogna tentare inventare l’avvenire” Cit. Thomas Sankara, vuol dire proprio questo ovvero andare tutti insieme a costruire ciò che sarà il nostro avvenire, partecipando tutti seondo le proprie capacità e necessità perché la partecipazione è la vera libertà, sentirsi partecipi il non essere esclusi, dare la possibilità a tutti di aiutare e partecipare secondo ciò che si sa fare per poter poi vivere nel avvenire in cui abbiamo deciso di vivere.
Il 5 ottobre 1987, alle ore 16, il capitano e presidente Thomas Sankara si reca al consiglio d’intesa dove era prevista una riunione con i suoi collaboratori, benché già molti avessero tentato di dissuaderlo tenuto conto delle tensioni degli ultimi tempi. Alle 16.30 dei militari assaltano la palazzina, Thomas si precipita all’esterno intimando ai suoi ancora dentro “ restate fermi! È me che vogliono”. Sankara dopo aver soccorso un suo compagno mentre tenta la fuga si trova davanti 2 militari uno esita l’altro spara 2 colpi e Thomas Sankara dopo pochissimi secondi, nemmeno un minuto, muore giacente a terra. Alla radio tutti i programmi sono sospesi e viene messa musica militare, per i burkinabé abituati ai colpi di stato, è un segnale inconfondibile: il potere ha nuovamente cambiato mano. Poco dopo viene annunciato il nuovo presidente del Burkina Faso Blaise Compaoré che era sempre stato il braccio destro di Sankara. Un giorno Thomas Sankara aveva dichiarato “ se mai ci sarà un colpo di stato contro di me, potrà solo essere organizzato da Blaise Compaoré, solo lui conosce tutte le mie abitudini ei miei fare” probabilmente Compaoré, che aveva indetto il colpo di stato, non aveva ordinato la morte di Sankara ma non l’aveva neppure esclusa. Compaoré è stato il presidente del Burkina Faso fino al agosto del 2015 quando un insurrezione popolare lo cacciò.  Mentre veniva organizzato il nuovo governo un’altra volta la giunta militare prese il potere instaurando un governo molto simile a quello  dei colonelli in Grecia. La realtà Burkinabé è molto lontana da quella italiana ma penso che si possa sempre prenderne esempio. –Compagno Grimm
« del resto le campagne che stanno fiorendo qua e là per la costruzione di “un altro modo” furono tutte anticipate da quel esperienza, che sfidava i potenti e voleva parlare ai popoli. Cancellazione del debito e disarmo internazionale. Lotta non retorica all’imperialismo e ai tanti razzismi. Non allineamento. Sovranità alimentare e indipendenza economica. Consumare quel che un paese produce,produrre quel che un paese consuma. Democrazia partecipata libera. Empowerment della donna. Protezione delle risorse naturali ed equa distribuzione. Recupero delle tradizioni migliori, critica delle vecchie abitudini inique. Nuovi modi di produrre e scambiare. Sobrietà come condizione per avere tutti qualcosa, nessuno troppo e nessuno nulla. Condivisione del lavoro manuale. Istruzione, sanità e sport per tutti gratuitamente anche nei più remoti villaggi. Messa in discussione del potere da parte di chi lo esercita. Economia di pace. Ripudio della guerra.》 Cit. Thomas Isidoree Sankara.

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