L’IPOCRISIA DELL’11 SETTEMBRE

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Come tutti sapranno, l’11 settembre è una data che evoca nelle nostre menti l’immagine di un duplice lutto. Ai tanti evoca la tragedia del World Trade Center, che mietette oltre tremila vite, a pochi invece rimembra il golpe cileno del 1973, che introdusse la dittatura militare di Pinochet, regime autore di oltre sessanta mila morti, compreso fra questi il presidente socialista Salvador Allende. Questo breve pensiero non vuole narrare la vita di questo uomo, vita conosciuta anche dai compagni più giovani,ma vuole focalizzare l’attenzione del lettore sull’ipocrisia su cui si celebra il mito di un 11 settembre divenuto “ricorrenza unica”. Alcuni lo chiamano “karma” altri “nemesi”,altri ancora “storia “; da materialista, quindi da strenuo sostenitore dell’idea che la storia non è un feticcio divino ma è un processo fatto dagli uomini (La sacra famiglia, K.Marx, F.Engels), io lo chiamo processo, un processo dove l’ente rivoluzionario ha come suo opposto l’ente contro rivoluzionario, dove questo sentimento si realizza mediante la formazione di realtà instabili, Pinochet in Chile e Al Quaeda in medio oriente.
Condannare le morti violente….ma che morti violente realmente condanniamo per l’11 settembre? Le oltre 200 000 morti date dai regimi sudamericani posti dagli Americani negli anni 70 con l’Operazione Condor oppure le oltre 300 000 morti inferte dai talebani afgani nel loro periodo di dominio in Afghanistan (col tacito accordo e finanziamento americano fino al 2001), i 10 000 morti della polizia segreta iraniana, l’oltre milione di morti tra guerra in Iraq ed in Afghanistan e le 3000 del Word Trade Center, morti che culminano un processo trentennale di contenimento fallito a prescidere (ovvero la ricerca e la creazione degli alleati più pericolosi per il mantenimento di un imperialismo economico)? Oppure, invece di condannare degli agenti disparati, condanniamo chi c’è dietro a queste morti, condanniamo una successione di governi ipocriti ma impotenti quando i propri mostri si ribellano ad essi e mietono vittime innocenti, condanniamo quanto il piangere sul latte versato faccia più effetto del tacere per dissimulare azioni “formalmente malviste” ma praticamente appoggiate (come l’azione dei regimi di Pinochet o di Videla, oppure il governo talebano afgano , la dittatura dello Scia iraniano… ).
Siate oggettivi cari lettori, analizzate il processo storico e capirete il mandante di tanto male, meditate sull’attualità e su quanto l’uomo ripete i propri errori dati dal costante volere di mantenere una struttura economica, meditate sulla sola notizia che si sta ancora ricercando il “jihadista buono” per raggiungere i propri fini. Così sarete realmente rivoluzionari. Come diceva Allende : “Essere giovani e non essere rivoluzionari è una contraddizione biologica” -Compagno Elia

 

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