NORD COREA: Giacimenti di terre rare aumentano il pericolo di un’invasione statunitense della Repubblica Democratica Popolare

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Missili di cartapesta di una repubblica serissima e portaerei dirottate d’una federazione ridicola: la recente scoperta di un’ingente quantità di terre rare nel territorio nordcoreano verte l’interesse statunitense nell’esportazione della democrazia
Le notizie sulla Corea del Nord che passano in occidente sono fabbricate a Seul. Fabbricate, perché mentre si riesce a vedere via satellite i soldati nordcoreani giocare a pallavolo, della presunta esplosione del missile a breve raggio di ieri notte non si hanno immagini, nemmeno di bassissima definizione. E’ un gioco di propaganda e di disinformazione mirabile, dal fantomatico dittatore Pyongyang della Corea dell’Est, ai missili di cartapesta dei quali il Governo nordcoreano viene dichiarato l’uso nelle parate per la Giornata del Sole (15 aprile).
La «rivelazione» della vera direzione della portaerei Carl Vinson, ossia parallelamente opposta alla penisola del Sol Levante, verso l’Australia ne é un altro chiaro esempio. O almeno così viene dichiarato dalle stesse autorità militari, quelle statunitensi, che fino al giorno prima affermavano che questa portaerei e la sua scorta di sei incrociatori era oramai imminente all’arrivo in acque coreane. Ora il Pentagono esclama di aver inviato un sottomarino nucleare nel Mare dell’Est, ma purtroppo è l’unica fonte al riguardo.
Un’altra interessante scoperta, che potrebbe accelerare il processo di esportazione di democrazia collaudato ormai dagli Stati Uniti, è la presenza sul territorio nordcoreano di uno dei depositi più grandi del mondo di terre rare, una classe di elementi (i Lantanidi) di fondamentale importanza per la costruzione di apparecchiature tecnologiche e di cui, finora, la Cina ne deteneva il 95% delle miniere, praticamente il monopolio. Ciò potrebbe portare ad un notevole interesse dei privati occidentali nei confronti della Repubblica Democratica Popolare, che vedrebbe calare vertiginosamente la propria indipendenza economica dagli Stati Uniti.
Intanto, Zuckerberg, il fondatore e padrone di Facebook, dichiara che parecchi profili farlocchi e produttori o comunque influenzatori delle ormai note notizie false siano di gestione governativa o di soggetti autorizzati, come il celebre Osservatorio per i Diritti Umani in Siria; sempre su Facebook si trovano account palesemente diffusori di disinformazione, come i fantomatici profughi dalla Corea del Nord, come Freeda, in realtà un’agente segreto giapponese.
La Seconda Guerra di Corea è già iniziata da un pezzo, solo che in vece di lanciarsi bombe e missili, come s’intenderà far presto da parte statunitense, si lanciano fandonie enormi per impressionare l’opinione pubblica liberal-edulcorata.
– Compagno Emanuele

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