L’evidente incoerenza dei modelli

Chiunque abbia sentito parlare della formazione dell’individuo è stato informato dell’importanza di due istituzioni fondamentali: la scuola e la famiglia, portate spesso come modello microscopico della società.

Proprio questa argomentazione viene talvolta utilizzata dai reazionari/conservatori per negare diritti legittimi come la stepchild adoption  o per impedire che sia tolto il crocifisso dalle aule (per me scelta più che legittima, dato che si tratta di una scuola laica e libera).

Siamo tutti d’accordo sul fatto che lo sviluppo di ognuno si determini nelle mura domestiche e scolastiche e ciò dimostra l’attuabilità dell’auto-organizzazione socio-economica e politica (se volete chiamatela Anarchia).

Nel modello ideale di famiglia, lasciando stare i primitivi intrufolatisi nel nostro tempo, vi è un’intesa ed una solidarietà spontanea tra genitori e figli, marito e moglie, fratelli e sorelle, che non ha bisogno di punizioni o minacce per portare alla serenità ed alla spartizione dei compiti casalinghi. Allo stesso modo la scuola ideale vede uguaglianza ed aiuto reciproco (“mutual aid” vi dice qualcosa?) assoluti tra gli alunni e la presenza non semplicemente punitiva o dominatrice di un professore, il quale dovrebbe essere un saggio che insegna e non un sergente che addestra. Senza contare il sistema di democrazia diretta utilizzata nelle classi (i rappresentanti corrispondono ai messi del popolo di Rousseau)

Tutto ciò è comunemente accettato dalle persone di buon senso.

Il sistema politico/economico/sociale è però l’opposto di queste idee di rispetto ed uguaglianza: l’economia capitalista premia il più ambizioso, che spesso è anche irrispettoso, non solidale ed opportunista. La politica permette a poche persone di decidere la vita di moltissime persone, che hanno un illusorio potere decisionale ogni tot di anni, a seconda delle leggi degli stati. La società non prevede un obbligatorio  supporto reciproco e consente lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

Vi immaginate una famiglia in cui il padre sta seduto tutto il giorno sul divano mentre madre e figli lavorano solo per lui e si scannano tra loro per avere una briciola in più? La reputereste una buona famiglia?

Vi immaginate una scuola in cui i voti sono proporzionali alla qualità degli strumenti utilizzati e non dalla conoscenza dello studente? La reputereste una buona scuola (Renzi a parte)?

Per quanto mi riguarda la conclusione è una: un sistema centralizzato, per funzionare, ha bisogno di sistemi microscopici efficienti. Ovviamente il sistema macroscopico è basato su presupposti e valori diversi da quelli del sistema microscopico, poichè, se ci fosse una sovrapposizione dei due sistemi sul modello di quello microscopico (basato su solidarietà e rispetto) tutto o quasi funzionerebbe, mentre in caso contrario non funzionerebbe nulla.

In questo modo chi detiene il potere o chi lo sostiene, andando fiero della propria sottomissione, possono anche affermare di riuscire a far funzionare il mondo.

Rendetevi conto, la soluzione è davanti agli occhi.

-Compagno Alessandro

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *