Immagino tutti voi sappiate in cosa consista questo referendum,a cui i media hanno dato un’ampissima copertura, rinforzata dagli scandali di Tempa
Rossa e del ministro Guidi : decidere se le lobby del petrolio potranno continuare (o meno) a trivellare vicino alle nostre coste. Con il decreto Sblocca Italia le multinazionali possono per l’appunto farlo.
Ciò grazie all’articolo 31 del sopracitato emendamento, il quale permette
alle multinazionali di estrarre idrocarburi sulla nostra penisola e vicino alla nostra
costa,senza nè limiti nè vincoli per quest’ultime con un impatto ambientale
devastante sul territorio,in particolare con un grave effetto sull’ambiente marino (cosa vietata dal decreto Prestigiacomo,creato per evitare disastri ambientali come quello avvenuto nel Golfo del Messico nel
2006 ,che postula difatti il limite minimo di trivellazione da 12 miglia
marine dalla costa). Il governo Renzi con lui in primis sta portando alla
ribalta un’Italia socioliberista e ogni sua azione risalta e conferma la
mia affermazione: dopo lo scandalo delle banche e l’intervento tempestivo
del governo nel peggiorare ancora la situazione approvando la
trasformazione in spa anche delle BCC ora, quasi per brindare alla pena
record data alla società petrolifera che permise il disastro in
Messico, vende il nostro “bel paese” a una lobby dell’oro nero. Per questo
vorrei fare una piccola digressione rispetto agli affari leciti e illeciti
del governo che hanno portato alla situazione attuale; la nostra storia
inizia nel bel mezzo dell’aria di referendum indetto per le trivellazioni,
con l’ente a cui il governo dovrebbe continuare ad appaltare queste opere ,cioè la
francese Total, già da sempre in affari con il governo italiano a cui
fornisce servizi di esplorazione, estrazione e produzione di
petrolio. A questa compagnia con lo Sblocca Italia è concessa, oltre alle trivellazioni marine, la trivellazione petrolifera a
Tempa Rossa, un giacimento scoperto nel 1989 e in costruzione da due anni in
località Corleto Perticara (Potenza), tra il Parco Regionale di Gallipoli
Cognato e il Parco Nazionale del Pollino che, con i suoi 6 pozzi, aumenterebbe la produzione petrolifera italiana del 40%. A fianco della Total entra in cena un’altro personaggio, fino a pochi giorni fa sconosciuto alla cronaca
italiana, Gianluca Gemelli, imprenditore di successo capo della ITS (compagnia specializzata del management nell’ambito delle attività di
costruzione, avviamento e manutenzione di impianti chimici, petrolchimici,
petroliferi, e di produzione di energia),coinvolta in varie commesse in
supporto agli impianti di estrazione petrolifera off shore in Nigeria e Belgio ed alla quale è stato subappaltato dalla Total il progetto Tempa
Rossa per la modica cifra di 2 000 000 di €. Ebbene, infine ora entra in gioco il
caro ministro Guidi con la quale Gemelli ha una relazione sentimentale:
nelle intercettazioni telefoniche di quando lei parla col compagno ci si
può accorgere della sua opera di convincimento in Parlamento cui fine è
varare lo Sblocca Italia per agevolare gli affari di Gemelli (a cui ,ricordo, la Total subappalta il progetto Tempa Rossa che può essere messo
in porto definitamente e nelle sue piene capacità solo grazie all’approvazione del sopracitato decreto). Il risultato di quest’opera di convincimento? L’intercettazione delle chiamate e le dimissioni della stessa Guidi, oltre al polverone mediatico sulla
questione ,incubo di Renzi poichè silentemente promotore del referedum. Vi
ho detto questo per farvi rendere conto in che storia siamo finiti: lobby
del petrolio che hanno il monopolio del mercato energetico
italiano, favoritismi, corruzione, una giornata qualsiasi in Italia quindi.
Ora invece vorrei farvi ragionare sugli aspetti pratici del votare si in un
elenco a punti:
– Innanzitutto per evitare una possibile tragedia (come moria dei pesci, alterazione della fauna marina, sconvolgimento dell’ ecosistema, scombussolamento della crosta terreste e aumento di terremoti e maremoti) :il protrarre l’estrazione di petrolio fino all’esaurimento scorte è un’azione pubblicamente deprorevole poichè in barba ad ogni considerazione relativa al rispetto dei parametri ambientali (il 70% delle piattaforme operano in gravissimo sforamento dei parametri).
– Poi per un motivo economico, dovuto proprio all’entità privata delle
lobby petrolifere: le royalties petrolifere (le compagnie petrolifere che estraggono idrocarburi in Italia devono versare allo Stato il valore di una quota percentuale del greggio o gas estratto chiamato comunemente royalty o aliquota di prodotto) italiane sono tra le più basse del mondo (7%), regalando in poche parole il greggio alla società privata,che poi spreme il consumatore tenendo uno dei costi per il carburante più alti d’Europa.
- – Si tace sul fatto che le risorse fossili ricevono dallo Stato
agevolazioni di ogni genere e finanziamenti diretti/indiretti stimati in
circa 14 miliardi di euro/anno, 41 volte tanto le energie rinnovabili,
sovvenzionando così le multinazionali dell’oro nero senza entrate
consistenti nelle casse statali.
– Si specula molto sulla condizione delle centinaia di lavoratori
licenziati nel caso che il sì vinca, ma nessuno fa memoria dei lavoratori
licenziati sul piano dell’energia rinnovabile, che,dal 2011 ad oggi, sono
decine di migliaia! Questo anche grazie alla campagna-strategia che dal
2011 ha ridotto gli investimenti al rinnovabile da 31 miliardi a meno di 1
miliardo usando stratagemmi burocratici quali incentivi al fotovoltaico
troncati e norme che paralizzano settori promettenti. – Per cercare di prolungare di qualche anno lo sfruttamento delle nostre
risorse fossili molti territori italiani hanno già pagato e stanno pagando
un prezzo altissimo (come la Basilicata: 80% della produzione nazionale di
petrolio, il PIL tra i più bassi d’Italia, zone spopolate a causa dei
gravissimi danni ambientali e preziosissime falde acquifere a rischio;
Regione in prima linea contro il governo).
– Inoltre sono oltre 35 le attività agricole che vedranno espropriati i
loro terreni e la perdita di lavoro in questo caso sarà definitiva per
circa 280-350 persone contro la promessa di 300 posti di lavoro in più nei
prossimi 24 mesi.
– La trivellazione potrà portare solo a temporanei ed esigui benefici
economici, vista le capacità dei pozzi petroliferi e il valore delle
royalties. Se si vuole vedere solo al guadagno, questa iniziativa poi
sarebbe un serio danno per i comparti della pesca e del
turismo,depotenziando un settore di guadagno ad alto potenziale economico.
– Infine vorrei fare una piccola domanda al governo: LA VOSTRA DEMENZA
SENILE DA UNA SCALA DA 1 A 10 SI ASSESTA A 11? Sei io dico COP 21, se io vi
cito “contenere il surriscaldamento globale usando le energie rinnovabili”
voi vi ricordate qualcosa? Oppure devo dirvi che la Carta di Parigi l’avete
firmata anche voi assieme ad altri 194 paesi. - Avevo detto a suo tempo che
la COP 21 era solo una truffa a danno delle economie nascenti ma,per
piacere,non datemela per vinta così facilmete!
Il caro Renzi vuole che noi ci asteniamo dal votare, in quanto i suoi
affari personali ne risentirebbero (ma io mi chiedo qual è più incoerente
tra lui e Vendola: lui dovrebbe essere di centro-sinistra, dovrebbe incoraggiare i referendum e i plebisciti ma,oramai,il socioliberismo ha vinto anche nel PD) QUINDI QUESTA E’ UN’OCCASIONE PER FAR SENTIRE LA VOX
POPULI ITALIANA!
TAGGA I TUOI CONOSCENTI (possibilmente maggiorenni) PER FAR SAPERE LORO I MOTIVI PER I QUALI DOVREBBERO VOTARE “SÌ” AL REFERENDUM DEL 17 APRILE,
CERCHIAMO DI DIRE BASTA A QUESTA SPECULAZIONE DI UN GOVERNO VENDUTO AL
PRIVATO, DOVE QUEST’ULTIMO PUO’ GIOCARE CON LE NOSTRE VITE COME MAI NEL
PASSATO (e questa situazione ahinoi non è solo riscontrabile in Italia)!
Compagni Elia e Palmiro